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Cemento-Amianto (eternit), dove finisce quello rimosso?

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di Sara Palazzotti | 27 Novembre 2014


Di questi tempi si parla molto di eternit (cemento amianto), c’è emergenza salute, benché sapessero dei danni causati dall’amianto già dai primi del 1900, l’allarme lo lanciano ora, dopo che lo hanno fatto produrre da operai, che sono anche morti, e dopo averlo ben distribuito sul territorio e averci ricavato molto denaro.

eternit amianto 2014-11-27_01742La situazione è paradossale. Perché? Perché i produttori, per il danno agli operai e al territorio delle loro sedi, se la sono già scampata con archiviazione…,  e poi perché, oltre a non andare a cercare i responsabili per chiedere il risarcimento dei danni, (come evidenziavo in un precedente post, qui), in pochi si chiedono dove finisca l’‪eternit‬ cemento-amianto‬ “bonificato” con rimozione?

Io sono andata a curiosare… e indovinate come lo bonificano?
Lo mettono SOTTOTERRA.
Nelle solite discariche, nelle quali poi abbiamo altissime concentrazioni di prodotti tossici, che rendono ancora più pericolosi questi prodotti.
Sotto quale terra?
[Tu speri lontano da casa tua, magari in Africa. Io, invece, spero che lo mettano interrato vicino a casa tua, così ti svegli, forse.]

Ma torniamo ad analizzare la furbata e traiamone le conclusioni filosofiche. Questi signorotti sono troppo forti, sono, effettivamente, dei geni. E, allora, diciamo che, visto che se la passano sempre bene, se vi manca il lavoro potete provare a imitarli, tanto commercializzare prodotti dannosi vi rende completamente immuni. Sono le vittime che restano fregate due volte. Come è possibile? Forse grazie al “Dio Denaro”, (fate l’inchino). Ma passiamo ad analizzare il metodo dell’eco-speculatore:

Metodo eco-speculatico professionale (ricavo garantito)

Fase 1: vendita prodotti dannosi facendo profitto, e facendo anche danni. Questo punto è fondamentale, non va sottovalutato. Perché poi offri la fase che sta dopo l’uno che si chiama fase due, ovvero:

Fase 2: la “cura” a pagamento (chiaramente, ogni fase deve generare speculazione). Ti presentarai munito di periti, sommergibili, dirigibili, tute spaziali, e tutto e di più, (mi raccomado, devi fare molta scena, altrimenti non si giustifica il prezzo esoso) per fare pulizia, perché gli vuoi troppo bene.

Fase 3: la cura per rimozione, non è propriamente una cura, anche se è costosissima, spesso significa spostare il problema altrove, come dicevo sopra (sottoterra, come gli struzzi). Tanto queste cose al TG non le dicono… vai sereno.

E io mi domando: ma come mai tutti questi eco-logisti, e pure le sacrissime istituzioni, colpevoli anche di una certa disattenzione in fase di commercializzazione, non hanno pensato di fare una class-action contro le ditte produttrici per il risarcimento dei danni e per la copertura dei costi delle bonifiche?

Misteri della democrazia (secondo inchino) – Ma intanto, mentre stanno lanciando allarmi sempre più allarmanti (per pura coincidenza, orientati alla rimozione) vediamo dove finisce il cemento-amianto, spacciato per eterno, ma che di eterno ha solo il danno:

  • Qui, ad esempio, abbiamo un blog nel quale delle persone protestano per l’impianto di discariche di amianto nel loro territorio – http://roverchiaranoamianto.wordpress.com – andando a contaminare in modo massiccio e concentrato, addirittura, un parco.

DOMANDA: E’ giusto come cittadini farsi carico del danno senza pretendere che chi lo ha causato si occupi di risolvero?

AGGIORNAMENTO: neanche il danno dell’eternit è eterno, per fortuna! Un ricercatore ha infatti scoperto che l’amianto può essere trasformato in risorsa (v.qui) con un metodo del tutto ecologico, utilizzando il siero del latte! Pensate un po’! Ma questo metodo non interesse le istituzioni, svanirebbe tutto il giro di speculazioni delle bonifiche e gestione delle scorie!

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