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La maggioranza, un mito da sfatare (urgentemente) – democrazia e dittatura

Ditelo ai bambini, perché lo devono sapere che non sono obbligati a soccombere alla maggioranza
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di Sara Palazzotti | 6 Aprile 2015


gregge maggioranza

Io sono stanca della “maggioranza“, non so voi.
Questa storia della maggioranza che può imporre a tutti la sua visione non mi piace, e non mi è mai piaciuta. Che sia diretta, indiretta, rappresentativa, o come vi pare, poco cambia. Sempre si tratta di imposizione, di “dittatura“.
E non esiste alcuna dimostrazione che una maggioranza abbia più ragione di una minoranza. Non si tratta solo di una questione politica, perché questa mentalità – della maggioranza che ha il diritto di imporsi a tutti – si trasferisce dalla politica all’intera vita quotidiana, si insinua nelle relazioni di ogni tipo. Il mito della maggioranza è una strategia per far sentire sbagliati tutti gli altri, e, controllando la maggioranza, controllare tutti. Così, da bambini, ti insegnano che la maggioranza ha il diritto di imporsi, e tu che sei in minoranza, per qualsiasi motivo, sei sbagliato, ti devi uniformare, ti devi omologare, perché il gruppo, se non lo fai, si sentirà in diritto di imporsi, o di esiliarti. In quella situazione, il virus si insinua nella mente e il pensiero dirige verso il dubbio la consapevolezza che si ha davvero il diritto di essere come si vuole, e non come vuole la maggioranza.
E tutto ciò è inaccettabile. E la minoranza deve resistere, i buoni cambiamenti, non di rado, arrivano da una minoranza, addirittura da singoli individui.

Ditelo ai bambini, perché lo devono sapere che non sono obbligati a soccombere alla maggioranza, che può costare sacrificio resistere alla maggioranza, ma che questo è un merito, oltre che un diritto, e non un difetto. E’ importante averne cognizione da bambini, perché poi ci può volere molto tempo e molto lavoro per recuperare la consapevolezza che da bambini era chiara, ma che è stata demolita dall’istruzione (scolastica e mediatica). E notate che dico “istruzione” e non “educazione”.

E che venga il giorno che la maggioranza disgraziata rifletta sugli abusi di potere che compie, ché prima o poi tornano sempre al mittente.

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