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Baratto amministrativo, le trovate schiaviste di M5S

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di Sara Palazzotti | 17 Luglio 2015


M5S‬ (movimento cinque stelle) ci sta riportando alla SERVITU’ DELLA GLEBA!

Dopo il pessimo “DDL reddito di cittadinanza”, del quale parleremo e del quale ho già parlato nel gruppo reddito di cittadinanza su facebook, i militanti M5S sono arrivati alla propaganda più pericolosa  per inculcare nelle persone “l’amore per la schiavitù”, invece che la consapevolezza dei propri diritti.

baratto amministrativo
– Baratto amministrativo – schiavitù

La recente proposta di “baratto amministrativo”, che consiste nel far lavorare gratis le persone, se non hanno soldi per pagare le tasse, è molto pericolosa. Il preambolo per un futuro di schiavitù normalizzata.

Allora, intanto, diciamo che se non si hanno soldi per pagare le tasse, vuol dire che le tasse sono inique, perché le tasse si pagano se si ha il reddito (art.53 Costituzione). Se accade che si percepisce un reddito, che non è neanche sufficiente per pagare le tasse, vuol dire che si è già schiavi.

Inoltre, la PA (pubblica amministrazione), che ha necessità di servizi, deve assumere persone regolarmente o incaricare liberi professionisti o imprese, perché svolgano i servizi dei quali necessita, se la PA pensa di non avere bisogno di servizi a tempo indeterminato.

La Pubblica Amministrazione non deve essere la prima a dare il cattivo esempio e inventarsi metodi per sfruttare i cittadini e per omettere la giusta retribuzione delle prestazioni lavorative con contratti regolari.

Ma dove ci sta portando M5S? Allo schiavismo legalizzato!

Il LAVORO DEVE ESSERE RETRIBUITO e le tasse si pagano in base alla capacità contributiva (art.53 Costituzione) senza umiliare i malcapitati che hanno avuto la disgrazia di nascere in questo Stato con pretese di stampo feudale. M5S sta creando le basi per gravissime umiliazioni e abusi dei lavoratori.

M5S vestitevi così, invece che con quelle ridicole palette da schiavetti (che voi usate solo in foto), ché è meglio.

proteste lavoratori
proteste lavoratori

Cost. Art. 2 – La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Cost. Art. 3 – Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Cost. Art. 4 –  La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Cost. Art.36 – Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. […] Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. ((Art.36 Costituzione))

Cost. Art.53 – Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Servitù della gleba ((Servitù della gleba- wikipedia)).
Servitù della gleba

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[…] E quello che dice Michele è vero: se non ci muoviamo il futuro che ci attende sarà un inferno. […]