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Arriva a Roma il presidente dell’Iran, Hassan Rohani, e i musei capitolini coprono le statue nude

L'ostentata pudicizia delle istituzioni italiane in ossequio alla cultura e sensibilità iraniana, ma ricordiamo cosa è la cultura iraniana
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di Sara Palazzotti | 27 Gennaio 2016


Ebbene sì, siamo nel 2016, ma ancora può accadere questo! Il 25 gennaio è arrivato a Roma il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Hassan Rohani, accolto calorosamente dalle istituzioni statali italiane – guidate dal premier Matteo Renzi – che, per mostrare il loro rispetto, hanno convenuto che le statue nude nei musei Capitolini fossero coperte.

PERCHE’ LE STATUE NUDE DEI MUSEI CAPITOLINI SONO STATE COPERTE PER HASSAN ROHANI?

Venere - Musei capitolini
Statua di Venere – Musei Capitolini

Al dire delle istituzioni italiane, esecutrici di questa sorprendente operazione censoria, la motivazione di questa ostentata pudicizia sarebbe dovuta al rispetto per la cultura e la sensibilità dell’Iran, del quale Hassan Rohani è presidente((Statue coperte, Rohani: “Caso giornalistico, Italia Paese ospitale” – Ansa.it)).
Praticamente, come a dire che chi visita i musei capitolini, ma non chiede la copertura di queste statue, è insensibile. Tra le statue coperte c’è anche quelle di Venere, che potete vedere nella fotografia qui a fianco. Forse, se qualcuno resta turbato da una statua del genere, dovrebbe porsi qualche interrogativo su di sé? Personalmente sarei anche curiosa di sapere cosa lo turba in particolare.

Venere nascosta 2016 - Musei capitolini
Censura surreale cubista: statua di Venere coperta in occasione della visita di Hassan Rohani, presidente iraniano, a Roma.

Le statue sono state coperte addirittura con strutture a parallelepipedo che non lasciassero intravedere niente. Si potrebbe definire “censura cubista“, visto l’aspetto. Potrebbe addirittura sembrare un quadro di Magritte. Effettivamente, siamo al surreale! E’ autoevidente.

ESTEROFILIA FILOISLAMICA SOSPETTA, alla luce della sensibilità iraniana…

Questo annoso e continuo adattamento della cultura italiana alla cultura musulmana – che ormai sembra quasi quella di una colonia sottomessa – iniziato dall’adattamento italiano alle abitudini degli stranieri islamici immigrati in Italia (che devono poter fare preghiere alle ore che dicono loro, devono essere alimentati a nostre spese secondo le loro tradizioni, devono poter stare in aule senza crocifissi, devono poter portare il burka, ecc. ecc.) risulta, ormai, molto sospetto, oltre che ingiusto, perché vuole attuare, non l’integrazione, ma una sostituzione delle usanze locali con quelle straniere. Invece, è logico che se l’ospite va bene accolto, è l’ospitato che si deve adattare alle usanze, posto che non si tratti di abusi, chiaramente, quelli non vanno mai rispettati.

SENSIBILITA’ DELLA CULTURA IRANIANA

Tutto questo è sospetto perché, se andiamo a controllare qual è la sensibilità, in questo caso, iraniana – togliendo i veli e le scatole cubiche, non solo dalla statue, e leggendo, ad esempio, la denuncia del rapporto di “Nessuno tocchi Caino”, “Il volto sorridente dei Mullah” ((NESSUNO TOCCHI CAINO: ITALIA PONGA A ROUHANI QUESTIONE DIRITTI UMANI)) – scopriamo che la sensibilità iraniana, dal 2013, da quando Rohani, “il riformatore”, il mullah “moderato” è stato eletto presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, non è migliorata rispetto al passato e consiste in:

  • uso della pena di morte, applicata anche nei confronti di imputati minorenni in aperta violazione di patti e convenzioni internazionali che l’Iran ha ratificato;
  • “discriminazione delle minoranze religiose, con particolare riferimento a Baha’i e cristiani”
  • discriminazione legale nei confronti della donna”;
  • “persecuzione delle minoranze sessuali”;
  • distruzione dello Stato di Israele e il negazionismo della Shoa, promossi soprattutto dalla Guida Suprema Khamenei e tuttora persistenti nelle intenzioni, continuano a connotare il regime dei Mullah anche sotto la Presidenza del “moderato” e “sorridente” Rouhani”;
  • “nel 2015 sono state effettuate almeno 980 esecuzioni, un 22,5% in più rispetto alle 800 del 2014 e il 42,6% in più rispetto alle 687 del 2013”;
  • “delle 980 esecuzioni del 2015, 370 esecuzioni (37,7%) sono state riportate da fonti ufficiali iraniane (siti web della magistratura, televisione nazionale, agenzie di stampa e giornali statali), mentre 610 casi (62,3%) sono stati segnalati da fonti non ufficiali”;
  • “in almeno 53 altri casi, non sono stati specificati i reati per i quali i detenuti sono stati trovati colpevoli”;
  • “nell’aprile 2013 è stata reinserita la lapidazione in una precedente versione del nuovo codice penale che l’aveva omessa come pena esplicita per l’adulterio”;

Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, ha denunciato che:

“Con questo Rapporto abbiamo rivelato il vero volto del Presidente Rouhani, che non è quello sorridente che esibisce negli incontri internazionali, ma quello terrificante delle almeno 2.277 esecuzioni compiute sotto la sua presidenza,”

CONCLUSIONI su statue coperte per rispetto della cultura iraniana

Si capisce facilmente che dietro a tutta questa accoglienza c’è affare di petrolio (ne abbiamo parlato e ne riparleremo), ma ora, vorrei proprio capire – anche secondo voi lettori – quale sensibilità hanno voluto rispettare coprendo le statue nude dei musei Capitolini, vorrei capire che cosa ci sia di tanto osceno nella statua di Venere, perché, invece, io l’osceno lo vedo in loro, nel loro mercantilismo privo di scrupoli. Ricordiamo anche che in Iran è obbligatorio per le donne coprire il capo con il velo, hijab, qui sotto un paio di siti impegnati nella denuncia della situazione:

Un atto, quello della copertura delle statue nude, molto grave, poiché, all’omissione di invito dell’abolizione di abusi legali dell’Iran sui cittadini iraniani, abbina anche la legittimazione degli abusi denotandoli addirittura con un valore positivo: “sensibilità”.

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