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Allegiant, continua la serie Divergent, critica allo Stato ideale di Platone?

Lo stato ideale dei romanzi della Roth, simile a quello ipotizzato da Platone
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di Sara Palazzotti | 9 Marzo 2016


Esce il 9 marzo, in anteprima in Italia, la prima parte del terzo episodio della serie di film tratta dalla trilogia di romanzi Divergent della scrittrice Veronica Roth. I libri sono stati pubblicati tra il 2012 e il 2013 , il primo film, Divergent, nel 2014, il successivo, Insurgent, nel 2015 e ora Allegiant, nel 2017 uscirà l’ultimo Ascendant. E così abbiamo Quattro e Tris.Aleggiant - DivergentLa società distopica tirannica immaginata dalla Roth ricorda molto la società ipotizzata da Platone (Atene, 428 a.C./427 a.C. – Atene, 348 a.C./347 a.C.) per l’organizzazione dello Stato ideale che avrebbe però, secondo le intenzioni, dovuto tenere lontani dalla tirannia: iperspecializzazione, anche in relazione alle propensioni caratteriali, con suddivisione in rigide classi sociali.

Il Socrate di Platone, nella Repubblica, definisce la suddivisione in tre classi sociali:

  • classe aurea, governanti
  • classe argentea, guardiani
  • classe bronzea, artigiani, agricoltori, in genere lavoratori

Platone – La Repubblica: i governanti non desiderano fare i governanti è la migliore e la più al riparo dalle guerre civili. Al contrario peggiori di tutte le comunità sono quelle governate da persone avide di potere

Veronica Roth ipotizza la suddivisione in cinque fazioni:

  • abneganti
  • eruditi
  • candidi
  • intrepidi
  • pacifici

I cattivi tiranni della situazione in Divergent sono gli eruditi. C’è da dire che i governanti filosofi di Platone dovrebbero essere la sommatoria degli abneganti, eruditi e candidi della Roth e i guardiani dovrebbero essere anche filosofi.

In verità, Platone voleva evitare la tirannide, ma disprezzava anche la democrazia, per esperienza personale, in quando visse in un periodo di degrado della società democratica (simile a quello attuale).

Lo Stato ideale platonico è un’organizzazione di società con l’ambizione meritocratica, non certo una democrazia, come ci può far pensare il titolo attribuito al testo “Repubblica” (almeno per l’idea che abbiamo oggi di Repubblica, se non leggiamo il libro di Platone). Secondo Platone la democrazia, infatti, conduce, per reazione al degrado, alla tirannide, anche questa deduzione dovuta a vita vissuta direttamente da Platone (v. regime dei trenta tiranni).

La critica del Divergent della Roth è condivisibile e, probabilmente, la condividerebbe anche Platone, poiché lui stesso la descrisse nella “Lettera VII“, pubblicata in anzianità, dopo una vita di tentativi di applicazioni pratiche, inclusa quella dell’educazione di un “Re filosofo” a Siracusa, fallimentari. Platone stesso ci dice che non riuscì a trovare un metodo valido per la realizzazione, neanche vaga, di uno Stato ideale, che oggi potremmo dire meritocratico, e si diede per vinto ritirandosi deluso dalla consulenza e pratica politica.

CONCLUSIONE

In circa 2500 anni, possiamo dire: nulla è cambiato; e dobbiamo domandarci: la storia si ripete? In caso di risposta affermativa è ovvio attendersi una prossima conversione sventurata in tirannide oligarchica, come avviene quando va in putrefazione una democrazia, che è l’opposto della meritocrazia. Cosa può impedire la tirannide? Secondo i romanzi della Roth i divergenti, quelle persone che non sono includibili in nessuna rigida categoria, che sanno essere più o meno tutto, e non sono catalogabili, quindi non sono controllabili da oligarchie tiranniche.

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