RagionVeduta.it

Allevate a terra. Sembra ecologico, ma è un inferno.

Le galline, sistemate in capannoni sovraffollati, esasperate arrivano al cannibalismo.
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di Sara Palazzotti | 24 Ottobre 2016


“Allevate a terra”, quante volte leggiamo questa descrizione e pensiamo ad allevamenti di tipo tradizionale, alle cosiddette “galline ruspanti”. Quelle che razzolano libere in larghi spazi nell’aia delle fattorie.

COSA SONO GLI ALLEVAMENTI A TERRA

Spesso, si tratta effettivamente di allevamenti a terra – sì – nel senso a piano terra, nel senso che le galline stanno in piedi sulla terra e non su ripiani di gabbie, ma sono chiuse all’interno di capannoni insalubri che si distinguono per queste caratteristiche:

  • sovraffollati,
  • bui,
  • sporchi,
  • non arieggiati.

Gli avicoli (polli e galline), allevati in questi ambienti infernali, molto simili a campi di concentramento nazisti, sarebbero tanto esasperati da arrivare anche al cannibalismo. Questo è quanto riferisce Wayne Hsiung su Hufingtonpost (( “Le stanno mangiando vive!”. Quello che ho visto in un’azienda avicola che adotta l’allevamento a terra)). Nell’articolo di Hsiung (militante di Direct Action Everywhere associazione per la difesa dei diritti degli animali) è possibile visionare il video realizzato presso un allevamento a terra della più grande catena americana di ipermercati all’ingrosso, la Costco.

IL BUSINESS DELL’ALLEVAMENTO A TERRA

Molte aziende starebbero convertendo i loro stabilimenti in “allevamenti a terra”, per sfruttare l’ambiguità della locuzione che nulla ci dice sulla qualità dell’allevamento, ma intende soltanto che gli animali stanno a terra, anziché in contenitori sopraelevati.

Forse, c’è un vuoto normativo su questo argomento che consente ai produttori di sfruttare l’immaginario che suscita la locuzione “allevati a terra?

Intanto, le aziende del settore ottengono incrementi di profitti sostenuti anche dalle vendite di uova e proprio grazie alla dicitura da “allevamenti a terra”. Secondo Bloomberg il consumatore medio è disponibile a pagare più del doppio per una dozzina di uova se da allevamento a terra:

“Consumers usually pay more than twice as much on average for cage-free eggs, $3.42 a dozen, versus conventional eggs, which cost an average $1.31 to $1.45 per dozen, according to the U.S. Department of Agriculture.” ((Cage-Free Eggs May Be Golden Goose for Retail Profits))

COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE

Nell’attesa che il legislatore circoscriva il significato dettagliato dell’indicazione “allevamento a terra” riportata sulle confezioni, è da suggerire molta attenzione da parte dei consumatori. Non ci si dovrebbe fidare della semplicistica frase “allevati a terra”. Non lo si dovrebbe fare sia perché è orribile costringere a vivere gli animali in certe condizioni, sia perché i prodotti che escono da questo tipo di allevamenti sono sicuramente dannosi per la salute di chi li ingerisce. Non si tratta, quindi, di un comportamento solo altruistico, ma addirittura egoistico.

CONCLUSIONE

C’è modo e modo di essere carnivori (anche altri animali lo sono), se poi dalle ricerche risulta che mangiare carne causa il cancro, bisognerebbe capire di che carne si tratta, da che tipo di allevamenti proviene la carne, come hanno vissuto e come sono stati alimentati gli animali.

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