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Il mondo che crediamo e vediamo è davvero reale?

Questa è la domanda che si pongono filosofi, fisici e neuroscienziati. Secondo molti, la realtà non sarebbe così come la percepiamo.
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di Sara Palazzotti | 25 Febbraio 2017


Tanti sono gli elementi che ci fanno dubitare dell’infallibilità ed esattezza della nostra percezione mediata dai sensi e dall’interpretazione cerebrale.

Filosofi, fisici e neuroscienziati accademici si interrogano sulla natura del mondo che percepiamo e producono teorie sorprendenti, che pure sono accettate come verosimili, studiate nelle università e utilizzate in pratica (vedi, ad esempio, il “modello olonomico del cervello” del fisico e filosofo David Bohm, “secondo il quale il cervello opera in modo simile a un ologramma”). ((David Bohm – modello olonomico del cervello – Wikipedia))

Un esempio di limitatezza della percezione umana? Ad esempio, i raggi ultravioletti. Non li vediamo, eppure strumenti tecnologici, dotati di sensori più ampi di quelli umani, riescono a vederli e dimostrarne l’esistenza (ricordiamo Johann Wilhelm Ritter, fisico, chimico e studioso del paranormale, che, nel 1801, scoprì i raggi ultravioletti). ((Johann Wilhelm Ritter – Wikipedia))

Altro esempio: la distorsione percettiva. Per cui, vediamo diversamente una stessa gradazione di colore, a seconda del contesto in cui è inserito un oggetto e, per quanto ci sforziamo di essere obiettivi, non riusciamo a vedere il colore per quello che è o dovrebbe essere in #realtà.

Non ci credete? Ecco qui sotto un esperimento che potete fare direttamente, anche riproducendolo con un semplice software di grafica. Osservate l’immagine. Se vi domandiamo di che colore è la striscia centrale, sicuramente il 100% di voi risponderà che vede, senza alcun dubbio, una striscia di colore degradante, dal più chiaro a sinistra, al più scuro a destra.

Eppure non è vero!

– Di che colore è la striscia centrale?

Lo sfondo è di tonalità degradante, ma non lo è la striscia centrale, che è tutta dello stesso colore. Potete controllare voi stessi con queste modalità:

  1. controllare con software di rilevazione colore (tipo questo piccolo color picker gratuito), qeusto è il metodo più obietivo;
  2. abbinare uno sfondo non degradante con un software di grafica (come abbiamo fatto nelle immagini successive);
  3. coprire con due fogli di colore uniforme lo sfondo degradante, sopra e sotto la striscia centrale, e scoprirete che la striscia è proprio tutta della stessa tonalità di colore.Potrete anche notare che la percezione di uno stesso colore cambia, se cambia il colore e la gradazione dello sfondo abbinato, quindi la percezione non è neutrale, obiettiva e non corrisponde alla realtà!

CONCLUSIONE

Tutto questo ci deve far dubitare su cosa sia la realtà effettivamente. Questa è la domanda che si pongono filosofi, fisici e neuroscienziati. Secondo molti, la realtà non sarebbe così come la percepiamo.

Dobbiamo considerare che, se i #sensori dei quali è dotato l’essere umano (i cinque sensi) sono limitati e sono interpretati dal cervello, lo sono anche quelli delle #macchine. Anche se, quelli delle macchine sono, in molti casi, più potenti, non possiamo avere certezza che non si tratti sempre di percezioni mediate dai sensori e dall’interpretazione di software, come dei circuiti del #cervello.

Le implicazioni di questa presa di coscienza sono notevoli e non includono solo il piano materiale. Nel caso dell’esperimento proposto sopra, si può verificare facilmente che la percezione è difettosa e ci stiamo sbagliando: la barra centrale è tutta dello stesso colore.

Meno facile è notare il fenomeno analogo psicologico, che si verifica continuamente mentre ci relazioniamo con il mondo. Accade, ad esempio, quando confrontiamo il nostro livello di vita con quello di un ricco o di un povero (lo sfondo dell’esperimento) e la nostra vita (la striscia centrale) ci sembra diversa, più chiara o più scura. In realtà, è sempre la stessa.

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