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Islamizzazione, il ramadan all’oratorio cattolico

Masochismo cattolico. Rituali islamici nella parrocchia di San Bernardo. Secondo il parroco, i cattolici non possono chiedere reciprocità.
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di Sara Palazzotti | 29 Maggio 2018


L’iniziativa è stata promossa, con i fondi Acli derivanti dal 5×1000, nella parrocchia di San Bernardo alla Comasina a Milano. Come riferisce “Il Giornale“, alla concessione dello spazio parrocchiale è stato abbinato un programma di propaganda islamica.

Il programma sarebbe consistito in:

  • riflessione sui «perché del digiuno» nel ramadam
  • «bambini che recitano il Corano», chissà se maschi o femmine? ma qui sono in sintonia con i preti
  • preghiera «Al Maghreb»
  • cena con profumi arabi e sapori dell’Africa

Ci chiediamo se accada qualcosa di simile anche presso le moschee islamiche: nelle #moschee si consente di fare propaganda cattolica?

ACCOGLIENZA PER ISLAMICI E GLI AUTOCTONI NIENTE

I fedeli islamici – solo maschi? questo non è specificato, ma possiamo supporlo – si sono sistemati con i loro tappeti nell’oratorio cattolico della Comasina per celabrare il rito islamico. Intanto, giovani e anziani #autoctoni sono privi di un luogo di ritrovo per socializzare e passare il tempo libero.

RESIDENTI IN RIVOLTA

Molti residenti non hanno gradito l’evento. Leggiamo, riferisce il quotidiano “Il Giorno“, lo sdegno di una residente, Viviana Bianchi, che protesta:

«È una vergogna. Abito in piazza Gasparri, mi affaccio alla finestra e vedo una moschea a cielo aperto senza nemmeno saperlo. Con l’imam di Sesto e fedeli che pregano rivolti verso la Mecca. È sconvolgente sapere che per questa iniziativa l’Acli abbiamo utilizzato i fondi del 5 per mille del 2015».

IL PARROCO ORGANIZZATORE

L’iniziativa è stata organizzata dal parroco, don Aurelio Frigeri, riferisce lo stesso quotidiano, con la partecipazione del l’imam della moschea di Sesto San Giovanni, Abdullah Tchina. Il parroco avrebbe dichiarato:

«L’iniziativa è nata dall’idea di alcune donne della parrocchia, che incontrano donne musulmane del quartiere in varie occasioni. Hanno chiesto di organizzare la cena nei locali dell’oratorio, non in Chiesa, e io ho detto di sì, molto volentieri, perché l’Iftar ha un aspetto spirituale, che anche noi cattolici apprezziamo quando siamo in Quaresima».

MASOCHISMO CATTOLICO

Il parroco, a chi lo contesta, perché gli islamici non sono altrettanto accoglienti con gli aderenti a religioni diverse dalla loro, risponde:

«È vero, ne sono convinto – risponde don Frigerio –. Ma ai cattolici non si richiede la reciprocità. Gesù ci dice “ama i tuoi nemici’’. Peraltro non tutti i musulmani sono nostri nemici».

DOVE TROVANO SOLDI GLI ISLAMICI?

Il capogruppo comunale e regionale di Fi, Gianluca Comazzi, chiede anche chiarezza all’imam di Sesto, Abdullah Tchina, sugli ingenti finanziamenti ottenuti dalla comunità islamica per costruire la più grande moschea del nord Italia.

CONCLUSIONE

Io risponderei al parrocco che estrapolare la frase “ama i tuoi nemici” in questo modo, per sottomettersi alla mancanza di reciprocità altrui, è inappropriato. Gli ricorderei anche il detto “ama il prossimo tuo COME te stesso”, non di più, come! Quindi, reciprocità deve esserci eccome, altrimenti vorrebbe dire odiare se stessi.

Un problema, quello del masochismo e autolesionismo del cristianesimo, che ritorna ciclicamente e dal quale dobbiamo attenderci esplosioni di ribellione, quando si vedranno i propri cadere come mosche nelle chiese trasformate in moschee.

Perché gli islamici il vincolo di reciprocità non ce l’hanno e neanche quello della tolleranza. Gli islamici  non devono amare i nemici, ma odiarli ardentemente, raggirarli, ingannarli, usarli, derubarli e hanno il dovere coranico di assassinare i cristiani e tutti coloro che non seguono la loro religione.

Per approfondimenti sul Corano visita >>> Gruppo discussione islamismo.

 

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