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Pace mondiale, utopia o realtà possibile?

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di Sara Palazzotti | 26 Novembre 2014


Secondo voi è possibile cambiare il mondo? Vivere in pace, operare con quel giusto livello di competizione tra vari soggetti (persone, stati, regioni, ecc.), senza che la competizione diventi lo scopo, pacema resti un mezzo per l’evoluzione e curandosi – in quanto esseri umani – che non sia una generica evoluzione, ma una evoluzione di prosperità estesa? Così come va ora non si può andare avanti: è un vero e proprio inferno, e questo inferno si sta espandendo velocemente. Ci sono luoghi del mondo in cui succedono fatti mostruosi, per scopi speculativi, o estremamente egoistici, di esercizio del potere. Dei risultati di questi fatti, anche poco consapevolmente, anche non volendo, abbiamo usufruito anche noi, non solo gli esecutori. O almeno hanno fatto credere che quello che abbiamo, lo possiamo avere solo con questi metodi predatori, e quindi c’è una sorta di colpa, di responsabilità, nel non aver detto: “NO, non voglio le tue schifezze, se questo è l’unico modo, non le voglio. Preferisco niente piuttosto che prendere qualcosa prodotto da un poveretto chiuso dentro una fabbrica giorno e notte.”

E io credo che mentano, perché fanno di tutto per convincere dalla tenera età che non è possibile cambiare il mondo. Si impegnano tanto nell’inculcare questa idea, quindi, penso che non sia la verità, e che, invece, ci sia un modo per cambiare il mondo. Un “governo unico mondiale”, inteso come regole dei diritti umani universalmente riconosciute, non sarebbe male. Qualcosa bisogna pur fare: è urgente bloccare lo sfruttamento di esseri umani nel mondo. Se non si blocca questa carneficina, questo mondo diventerà un inferno tutto. E’ questo il fulcro, il disinteresse per quello che accade a una persona a 10, ma anche a 10.000, 100.000 km da te, mentre tu ti mangi la pizza e messaggi con lo smartphone.

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