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A Torino, manifestazioni di protesta contro la quarantena indiscriminata.

Invitano a scendere in strada e manifestare così il proprio dissenso per la gestione dell'emergenza coronavirus.
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di Sara Palazzotti | 19 Aprile 2020


Dopo circa 2 mesi di reclusione forzata, molti sono senza alcun reddito per sopravvivere, il frigorifero vuoto e le spese che corrono, lo stomaco borbotta, così cominciano le legittime proteste.

Anche a Torino proteste contro la quarantena e il “lock down” che sta causando molti danni economici e sociali, non meno pericolosi del coronavirus.

Invitano a scendere in strada e manifestare così il proprio dissenso per la gestione dell’emergenza coronavirus.

STARE IN CASA NON è una soluzione.

Ridurre i cittadini alla fame e allo stremo non è la soluzione.

O, forse, sì, per qualcuno è proprio la soluzione perfetta!

La gestione dell’emergenza coronavirus non è stata buona all’inizio e ora è devastante dal punto di vista economico e sociale. Non bisogna sottovalutare gli effetti economici. Se c’è un disastro, si deve correre ai rimedi. Queste procedure di blocco totale, senza la distribuzione di sostegno economico, stanno avvantaggiando solo i soliti privilegiati: stare chiusi in casa a morire di fame, per far stare tranquilli i ricchi. Serve una cascata di soldi a fondo perduto per sostenere tutti i cittadini e remunerarli del danno economico della reclusione oltre che per evitare legittime rivolte popolari per l’acquisizione di risorse necessarie alla sopravvivenza.

Morire di fame non è meglio che morire di coronavirus.

I popoli del mondo scendono in campo contro questa gestione, che ormai non ha più i connotati dell’emergenza, ma quelli della dittatura.

Gli italiani si aggiungono così, a partire dalla città di Torino, agli altri popoli in rivolta in tutto il mondo, vedi qui.

Ad oggi è noto che si ribellano alla quarantena gli statunitensi, i brasiliani, i rumeni e ora gli italiani.

Vedere poliziotti esercitare tanta potenza contro persone, che stanno esercitando il loro diritto di espressione del libero pensiero e legittima protesta, è desolante. Vederli accaniti in tanti contro una singola innocua persona in questo modo fa riflettere circa il livello di libertà attuale in Italia.

Speriamo di vedere altrettanto accanimento e impiego di forze contro la criminalità.

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