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CORONAVIRUS, QUANDO LA SCIENZA DIVENTA OPINIONE

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di Sara Palazzotti | 9 Marzo 2020


Qualche tecnico virologo, medico, specialista di settore, sa spiegarmi come è possibile che non ci sia uniformità di vedute scientifiche riguardo al potenziale di un virus?

Ne abbiamo sentite di tutte, da fonti scientifiche:

– il coronavirus è pericoloso

– il coronavirus NON è pericoloso

– il coronavirus è un’influenza robusta

– il coronavirus è quasi come la peste

Poi, ci si meraviglia del comportamento confuso dei cittadini.

Da un punto di vista della ratio, è normale che il comportamento dei cittadini sia confuso, perché la comunicazione delle fonti scientifiche e istituzionali è confusa e incongruente.

Come si spiega, dal punto di vista scientifico, questa incongruenza delle fonti scientifiche?

Siamo nel “caos scientifico”.

Allora, bisogna dire la verità, chiaramente e a tutti, che gli scienziati NON sono attendibili, gli scienziati NON sono in grado di fare valutazioni preventive serie riguardo ai virus.

Se non è possibile fare previsioni e valutazioni scientifiche certe e coerenti, non bisogna prendere in giro la gente. Si dice: “Guardate, carissimi cittadini/e, che noi brancoliamo nel buio, la scienza/gli scienziati NON sono in grado di fare valutazioni preventive su questo virus”.

Sarebbe auspicabile che un tecnico virologo autorevole si prendesse la responsabilità della gestione dell’emergenza coronavirus e che rilasciasse dichiarazioni scientifiche e congruenti.

Io, francamente, sono stufa di notizie da “Bar dello sport”.

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