RagionVeduta.it

Coronavirus e guerra psicologica

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di Sara Palazzotti | 6 Marzo 2020


Gentilmente, RAI (Radiotelevisione italiana), potreste interrompere il terrorismo mediatico a proposito del coronavirus?

I vostri continui e INUTILI resoconti allarmisti colpiscono e debilitano psicologicamente soprattutto gli anziani che, purtroppo, passano molto tempo davanti alla TV.

BASTA. Grazie. Impiegate le risorse del canone e altre per qualcosa di utile.

E noi, se riusciamo, forniamo altro da fare agli anziani.

Ricreiamo i gruppi di incontro delle comari e le bettole, ché sono meglio della RAI.

Perché non si considera l’ipotesi bioterrorismo per il coronavirus?

Perché non si parla di “armi biologiche”?
Le armi biologiche sono pericolose tanto quanto le armi nucleari, con l’aggravante che possono essere utilizzate in modo più semplice.

Perché i giornalisti RAI non indagano in tal senso e impiegano, invece, le giornate a fare chiacchiere da  lavandaie?

Armi biologiche di James Madsen, MD, MPH, Uniformed Services University of the Health Sciences

https://www.msdmanuals.com/it/casa/lesioni-e-avvelenamento/armi-in-grado-di-provocare-stragi-di-massa/armi-biologiche

Per guerra biologica s’intende l’uso di agenti microbiologici come armi. Tale uso è vietato dalle leggi internazionali ed è stato adottato di rado nelle guerre della storia moderna, nonostante la preparazione su vasta scala e l’esteso accumulo di agenti biologici condotti nel corso del XX secolo.

Per i medici può risultare difficile distinguere fra l’uso di un’arma biologica e l’insorgenza naturale di una malattia. Gli indizi di un’origine deliberata piuttosto che naturale dello sviluppo di una malattia sono, fra gli altri:

  • Casi di malattia solitamente non osservata nell’area geografica
  • Distribuzione insolita dei casi fra i segmenti della popolazione
  • Tassi significativamente diversi di malattia fra chi si trova all’interno e all’esterno degli edifici
  • Epidemie distinte in aree geografiche diverse
    Insorgenze multiple contemporanee o in serie di diverse malattie nella stessa popolazione
  • Vie di esposizione insolite (come l’inalazione)
  • Malattia solitamente veterinaria che colpisce gli uomini
  • Malattia solitamente veterinaria in zone in cui l’animale solitamente colpito non è presente
  • Gravità insolita della malattia
  • Ceppi insoliti di agenti infettivi
  • Insuccesso della terapia standard
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