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Elementi di somiglianza tra Platone e lo gnosticismo

Un confronto tra il pensiero platonico e le radici dello gnosticismo, tra dualismo, Demiurgo e ricerca della conoscenza.
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di Sara Palazzotti | 1 Dicembre 2024 | RagionVeduta.it


In Platone si possono individuare elementi che hanno influenzato successivamente lo gnosticismo, anche se è importante precisare che Platone non è stato uno gnostico e che lo gnosticismo è emerso secoli dopo la sua morte, sviluppandosi come movimento sincretico che ha assorbito idee provenienti da diverse tradizioni, inclusa quella platonica.

Platone, a sua volta, potrebbe essersi ispirato alle tradizioni cosmogoniche egiziane e mesopotamiche, che descrivono la creazione come l’opera di un dio o di un artigiano divino che plasma il mondo da una materia preesistente.

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Elementi comuni

Dualismo tra mondo materiale e spirituale

Platone distingue nettamente tra il mondo sensibile (materiale) e il mondo delle idee (spirituale e perfetto). Nel Fedone, ad esempio, considera il corpo un “carcere” per l’anima, un concetto che trova risonanza nello gnosticismo, dove il mondo materiale è visto come una prigione creata da entità inferiori (gli arconti).
Anche gli gnostici sostengono un dualismo simile, in cui la salvezza consiste nella liberazione dell’anima dal mondo materiale.

Il Demiurgo

Nel Timeo, Platone introduce la figura del Demiurgo, un artigiano divino che plasma il mondo sensibile basandosi sulle idee eterne. Tuttavia, il Demiurgo platonico è benevolo e crea ordine.
Gli gnostici reinterpretano questa figura in chiave negativa: il Demiurgo è un’entità imperfetta o malvagia che crea il mondo materiale, separandolo dalla pienezza divina (Pleroma).

Conoscenza come via di salvezza

Platone enfatizza l’importanza della conoscenza (episteme) per accedere al mondo delle idee e alla verità ultima. Nel mito della caverna (Repubblica), l’uscita dalla caverna rappresenta il viaggio dell’anima verso la conoscenza della realtà eterna.
Analogamente, gli gnostici considerano la “gnosi” (conoscenza esoterica) il mezzo attraverso cui l’anima può liberarsi dall’inganno del mondo materiale e tornare al regno divino.

La caduta dell’anima

Per Platone, l’anima ha una natura divina ed eterna, ma cade nel mondo materiale. Nel Fedro e nel Fedone, Platone descrive il ritorno dell’anima al mondo delle idee attraverso la purificazione e la filosofia.
Gli gnostici descrivono una caduta simile, spesso attribuita a Sophia (Sapienza), un’entità divina che cade nel mondo materiale, portando alla creazione degli arconti e del mondo imperfetto.

Il mito e l’allegoria

Platone utilizza miti per trasmettere concetti filosofici profondi, come nel mito di Er (Repubblica) o nel mito della caverna. Questi miti esplorano temi di natura trascendentale, come la reincarnazione, il destino dell’anima e la natura della realtà.
Gli gnostici sviluppano miti complessi per spiegare la creazione del mondo materiale, la caduta dell’anima e il processo di salvezza.

Differenze fondamentali

Visione del Demiurgo

In Platone, il Demiurgo è un essere benevolo e razionale che crea il mondo nel miglior modo possibile. Per gli gnostici, è un’entità imperfetta o malvagia che ostacola la salvezza.

Finalità della conoscenza

Per Platone, la conoscenza conduce alla contemplazione delle idee e alla partecipazione al Bene. Per gli gnostici, la conoscenza è salvifica e permette di sfuggire al mondo materiale.

In conclusione

Sebbene Platone non possa essere definito gnostico, il suo pensiero ha fornito un substrato filosofico da cui lo gnosticismo ha tratto ispirazione, rielaborando i concetti di dualismo, conoscenza e trascendenza. Gli elementi platonici sono stati reinterpretati e trasformati, integrandosi in un sistema religioso e filosofico molto diverso, ma profondamente influenzato dal suo pensiero.

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