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Cannabis, perché un popolo drogato è più mansueto

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di Sara Palazzotti | 17 Luglio 2015


Mentre il paese affossa nella crisi economica, che più che crisi ormai pare una guerra, le forze partitiche fanno pressoché fronte comune per legalizzare la cannabis.

Incredibile, ma vero, i politici sulle droghe sono quasi tutti d’accordo, scommetto quasi quanto sui lupanari. Basta con il bigottismo, cannabis libera! A furor di popolo e di politici.

Ma si, dai!!! Facciamo festa!

E’ proprio quello che serve in questo momento!
Mentre il “barcone Italia” sta colando a picco: cannabis per tutti!

Del resto, a questi “animaletti” qualche soddisfazione bisogna darla. Facile attendersi che così saranno anche più docili e servizievoli, meno ansiosi, si contenteranno di più grazie alle canne che potranno farsi in tutta tranquillità, sul divano, davanti alla TV.

Come accade nei paesi poveri in cui le persone si drogano per sopportare la fatica e tutto l’insopportabile che suscitano le ingiustizie e anche la noia.

Fumatore di cannabis
Fumatore di cannabis

Domandiamoci una cosa: per quale motivo le persone fumano cannabis?

Quando pongo la domanda, quasi sempre, mi rispondono che fumano per dimenticare qualche schifo, per rilassarsi, per togliere ansia. Allora, pensiamo a quali possano essere gli effetti sul piano della narcosi di massa e del controllo sociale. Molto indicative le parole del senatore Benedetto Della Vedova (addirittura, sottosegretario agli affari esteri) che ha illustrato la proposta di legge per la legalizzazione della cannabis e che ha dichiarato, riguardo al progetto di legge, quanto segue:

«I maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo, 15 grammi a casa e 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto per i minorenni»

Benedetto della Vedova
Benedetto della Vedova

Quindi, la detenzione di cannabis sarebbe permessa anche per uso non terapeutico, ma solo RICREATIVO. Ora, questo ricreativo non so come intenderlo da un punto di vista di istituzione di Stato, che si dovrebbe occupare anche di educazione. La parola mi pare deviante.  Della vedova continua con una dichiarazione, a mio avviso, molto inquietante, perché afferma:

“Ci sono milioni di italiani che usano la cannabis e sono costretti a vivere nell’illegalità e a foraggiare la mafie che tanto danno fanno all’economia legale e alla società civile. In questo senso” la legalizzazione “è una misura di civiltà”

Ovviamente, il pensiero di bloccare i traffici di droga non lo sfiora proprio. E’ evidente che, se ci sono milioni di utilizzatori che usano la cannabis, lo fanno perché non ci sono controlli sullo spaccio, altrimenti non la userebbero e, forse, se non la usassero le cose andrebbero un po’ meglio in questo Paese disastrato.

Comunque, state tranquilli perché i proventi derivanti dalla legalizzazione della cannabis sarebbero destinati per il 5% a finanziare il “Fondo nazionale per la lotta alla droga”.

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