Draghi taglia investimenti per la scuola del 25% nel silenzio di opposizione e sindacati.
Non si tratterebbe di un provvedimento una tantum: ulteriori tagli sono stati programmati fino al 2025.
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Il calo demografico sarebbe la giustificazione del Governo, guidato dal Presidente del Consiglio in carica, Mario Draghi, per il taglio degli investimenti nella scuola.

Si tratterebbe di una riduzione dal 4% al 3,5% del PIL emersa, secondo quanto riportato da Professioneinsegnante.it ((Nella totale indifferenza Draghi taglia le spese sulla scuola: da 4% a 3,5% del PIL. Dove sono i sindacati?)), nel DEF ((Documento di Economia e Finanza – Wikipedia)) dello scorso 6 aprile 2022.
Comprendiamo bene che un popolo ignorante fa comodo al potere costituito e, infatti, non si tratterebbe di un provvedimento una tantum: ulteriori tagli sono stati programmati fino al 2025.
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